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Comizi di donne – Programma 2022

  • Categoria dell'articolo:Attività

COMIZI DI DONNE
La condizione femminile e l’approccio di Pasolini al sociale

Progetto a cura di Maria Teresa Annarumma
Opera Pia Purgatorio ad Arco O.N.L.U.S.
Complesso museale Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco

con la partecipazione di:
Accademia di Belle arti di Napoli
Conservatorio di Musica di San Pietro a Majella, Napoli
Associazione “Madrigale per Lucia” O.N.L.U.S.
Associazione “Amici di Carlo Fulvio Velardi” O.N.L.U.S.

Programma musicale a cura del Prof. Elio Martusciello e prof Alberto Gaetti

Il 2022 sarà l’anno in cui si celebrerà il centenario dalla nascita di Pier Paolo Pasolini e la sua opera sarà il nostro punto di partenza per Comizi di Donne, progetto che durerà sei mesi e che avrà come spunto iniziale una visione della storia strettamente connessa alle idee di Pasolini. Il programma sarà un percorso che ci porterà a guardare, attraverso prospettive diverse, alla condizione femminile nella società contemporanea a Napoli e nel mondo. Proponendo una presa di coscienza dissidente che unisce le donne della storia: si sosterrà un nuovo “contratto sociale” (per “contratto sociale” si intende un percorso di consapevolezza in cui i cittadini si rendono conto delle loro responsabilità e dei loro diritti) che possa finalmente promuovere un’uguaglianza da tempo promessa e per la quale tanto si è lottato. La possibilità di “una comunità che viene” ed a cui ciascuno di noi è chiamato a partecipare.
Si tratta di un programma che fa parte delle iniziative dell’anno 2021/22 del Complesso Museale di Santa Maria del Purgatorio ad Arco, terzo anno di pandemia, che ci parlerà di un mondo nascosto sotto lo sguardo di tutti, una parte che molti di noi hanno conosciuto nelle loro vite e delle possibilità di cambiamento.

Ci faremo accompagnare, all’inizio, dalla scelta politica e sociale essenziale di Pasolini, costantemente tesa verso ciò che lui considerava la verità dell’essere umano che cercava nella parte più nascosta della società, quella parte che porta avanti il peso della storia, della storia profonda, ma che è anche quella che viene lasciata ai margini e sottoposta al peso più gravoso (economico e sociale), frutto dei cambiamenti provocati dal liberalismo.
Questo progetto si basa sulla convinzione che il mondo, così come Napoli, hanno bisogno della stessa rivoluzione copernicana fatta da Pasolini con il suo lavoro e con i suoi famosi “Comizi d’Amore” (1965), quando immaginò come elemento necessario per formare una coscienza collettiva del mondo e della sua storia, il cancellare ogni forma di autorialità e far divenire autori le persone attraverso la loro personale narrazione, le loro vite. Vite complesse in cui trovare forza così come contraddizioni. Alla fine sono proprio questi i protagonisti delle loro storie, nelle loro famiglie e società, così come della vita di tutti noi.
Questo è il preambolo alla realizzazione e video installazione attivista di “Comizi di Donne” in cui le artiste-protagoniste saranno le donne di Napoli che parleranno della loro vita quotidiana, facendo anche da eco alle voci di donne vissute lungo la nostra turbolenta storia napoletana e non solo. Sarà il tentativo, così come hanno fatto altri in precedenza, di mantenere una promessa a lungo tralasciata e di cui c’era un’intuizione nel lavoro di Pasolini. Una promessa che aspetta di essere mantenuta: la testimonianza-vangelo delle donne, che oggi, nel XXI secolo inoltrato, sono ancora troppo spesso lasciate in un cono d’ombra, relegate in una parte del mondo in cui sostengono un peso economico e sociale gravoso ma, non ancora valutato.

Parte del progetto è anche un ciclo di concerti di musica elettronica a cura del prof. Elio Martusciello docente di Composizione Musicale Elettroacustica con la collaborazione del prof. Alberto Gaetti docente di Elettroacustica del Conservatorio di Musica di San Pietro a Majella, che si concentrerà in una progressiva lettura del cinema pasoliniano attraverso l’uso del copro e del linguaggio dei suoi protagonisti.

Maria Teresa Annarumma