L’Ipogeo

Attraverso un’apertura nel pavimento della chiesa superiore, scendendo per alti gradini, si accede ad un grande e scarno ambiente, una vera e propria chiesa inferiore, che rappresenta uno dei luoghi più celebri della città, e ancor oggi ospita il culto intenso e spontaneo delle anime del Purgatorio.

Al centro del pavimento si apre un’ampia tomba anonima circondata da catene nere e illuminata fiocamente da qualche lampadina. Lungo le pareti laterali, scarabattoli, nicchie, piccoli altarini, documentano il culto che spontaneamente nacque, fin dal seicento, nella chiesa inferiore, mentre sulla parete di fondo l’antico altare seicentesco mostra un’austera decorazione con grandi croci nere.

Un’apertura laterale introduce attraverso un corridoio, all’ambiente dedicato alla Terra santa, dove, tra gli altri teschi, si trova quello di Lucia, l’anima tanto amata alla quale la tradizione popolare ha dedicato un complesso altarino.

Impressiona la vastità dell’ambiente concepito come una chiesa inferiore, con cappelle laterali e altare centrale e risulta evidente la volontà di contrapporre la ricchezza decorativa della chiesa superiore all’austerità dell’ipogeo che, come hanno dimostrato i documenti, rappresenta una parte integrante del progetto originario.

Vennero acquistate infatti all’inizio del ‘600 una serie di taverne per offrire concreta materializzazione al Purgatorio e per dare spazio anche alla Terra Santa dove trovavano sepoltura i membri della Congrega mentre un ossario era destinato ad accogliere i defunti comuni. La chiesa inferiore è a navata unica con aperture laterali.

Alla metà del ‘700 la zona fu allargata e rivestita da una ricca decorazione in maiolica con motivi decorativi – teschi e ossa e piccoli inserti floreali – realizzata dal riggiolaro Giuseppe Barberio.